Girolamo Troppa attr.
Rocchetta in Sabina 1636 - Roma 1710
Adorazione dei pastori
XVII secolo
Olio su tela
cm 206x299
Questa tela monumentale rappresenta un'importante aggiunta al catalogo di Girolamo Troppa. In essa trovano espressione i punti di riferimento abituale della sua arte (Mola, Baciccio, Brandi, Giuseppe Ghezzi), ma spicca in modo particolare l'influsso di Carlo Maratta e di opere come la Natività di S. Giuseppe dei Falegnami a Roma e l'Adorazione dei pastori dell'Ermitage di San Pietroburgo. Troppa, però, abbassa drasticamente il tono aulico e classicista connaturato all'arte marattesca e lo riporta su un registro più umile, di una grazia semplice e rustica, al limite del vernacolare, forse più congeniale alla sua maniera e certamente funzionale al racconto evangelico. Uno stringente termine di confronto è costituito dall'Adorazione dei pastori nella Chiesa di Santa Maria del Glorioso di San Severino Marche.
Attribuzione del dott. Francesco Petrucci che su base fotografica ha riconosciuto in questa tela un inedito dipinto autografo di Girolamo Troppa.
cm 206x299
Collezione privata
Petrucci Francesco (a cura di), Girolamo Troppa, Todi, Ediart, 2021.
Difetti e restauri.
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Troppa Girolamo - Rocchetta in Sabina 1636, Roma 1710; è stato un pittore italiano del periodo barocco, noto per la sua versatilità stilistica e per il suo contributo alla pittura religiosa e ritrattistica nell’Italia centrale.
Origini e formazione: Girolamo Troppa nacque a Rocchette (oggi nel Lazio). Non ci sono molte informazioni documentate sui suoi anni formativi, ma è probabile che abbia ricevuto un'educazione artistica a Roma, dove il fermento artistico del Barocco lo influenzò profondamente.
Carriera artistica: Troppa lavorò prevalentemente nel Lazio, in Umbria e nelle Marche. Fu attivo tra la seconda metà del XVII secolo e i primi anni del XVIII. Era un pittore itinerante, spesso chiamato a decorare chiese e residenze private.
Collaborazioni e influenze: Sebbene non fosse tra i più noti artisti del suo tempo, Girolamo Troppa collaborò con artisti di rilievo e si inserì nel vivace contesto romano del Barocco, dominato da artisti come Pietro da Cortona, Carlo Maratta e Gian Lorenzo Bernini.
Morte: Morì probabilmente nel 1710, anche se la data esatta è incerta.
Troppa è un esempio di pittore barocco "regionale", che seppe assimilare gli elementi principali del Barocco romano, pur mantenendo tratti personali.
Caratteristiche principali:
Dramma ed emozione: Le sue opere mostrano una forte tensione emotiva, con figure dinamiche e ricche di pathos, tipiche del linguaggio barocco.
Illuminazione e colori: Troppa utilizzava spesso contrasti di luce e ombra, influenzato dal caravaggismo, per dare profondità alle sue composizioni.
Dettaglio narrativo: Nei suoi dipinti sacri, dimostrava una capacità di narrare episodi complessi con chiarezza e attenzione ai dettagli.
Soggetti: Predilesse temi religiosi, tra cui scene di santi, Martiri e Madonne, ma realizzò anche ritratti, dimostrando un’abilità nel catturare la personalità dei soggetti.