Realizzato in legno ebanizzato con applicazioni in osso inciso e madreperla, questo mobile presenta un fronte di struttura architettonica suddiviso in tre sezioni, scandite da quattro lesene decorate con motivi vegetali e centrate da medaglioni circolari modanati. Al centro, la parte principale è più ampia e comprende un'antina che cela un vano a giorno centinato, sovrastato da due piccoli cassetti. Il fronte dell'antina è decorato con un medaglione raffigurante Venere, Marte ed Eros, incorniciato da un cartiglio con foglie e volute, e montato su un plinto arricchito da motivi floreali, racchiuso entro una cornice mistilinea su fondo decorato a girali fogliacei. L'antina è affiancata superiormente e inferiormente da due cassetti incisi con mascheroni centrali.
Le sezioni laterali presentano ciascuna un'antina centrale decorata con un medaglione inciso raffigurante un'allegoria della Pittura, incorniciata da motivi a ramages arricchiti da nappe, il tutto racchiuso entro una cornice mistilinea su fondo a racemi. Sopra e sotto ciascuna antina si trovano piccoli cassetti, anch'essi decorati con mascheroni e motivi vegetali. I fianchi del mobile sono abbelliti da medaglioni circolari inseriti in riserve mistilinee intarsiate.
Il mobile è sormontato da un cappello modanato di forma sagomata, coronato da pinnacoli a forma di vaso. È montato su una base sagomata, con un cassetto centrale affiancato da due cassetti laterali, separati da elementi cubici dai quali si dipartono gambe tornite, collegate da traverse sagomate arricchite, nei punti di incrocio, da pinnacoli. Il grembiale sagomato richiama la forma di drappi con nappe. L'intera superficie è riccamente decorata con intarsi analoghi a quelli dello stipo superiore.
178,5cm x 63,5cm h:230cm
Collezione privata
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Pogliani Ferdinando - Milano 1832, Milano 1899; è stato uno dei più celebri ebanisti italiani dell'Ottocento, noto per la straordinaria abilità con cui ha saputo coniugare artigianato e arte decorativa. Nato a Milano nel 1832 e attivo principalmente nella seconda metà del XIX secolo, Pogliani rappresenta una figura di spicco nella tradizione dell’ebanisteria italiana, affermandosi come un maestro del mobilio di lusso.
L’opera di Pogliani si distingue per l’eccezionale raffinatezza e complessità dei suoi mobili, spesso considerati vere e proprie opere d’arte. L’ebanista milanese era noto per l’uso di materiali pregiati, tra cui legni esotici come l’ebano, il palissandro e il mogano, combinati con intarsi in avorio, madreperla e metalli preziosi. I suoi pezzi erano caratterizzati da una decorazione minuziosa e dettagli ricercati, spesso ispirati al gusto neorinascimentale e al Barocco, ma con una sensibilità che rifletteva il clima culturale del suo tempo.
Tra i mobili realizzati da Pogliani si annoverano cassettoni, tavoli, scrivanie, armadi e specchiere. Questi manufatti erano destinati a una clientela facoltosa, composta da aristocratici, industriali e collezionisti d’arte, che apprezzavano l’elevata qualità e la straordinaria estetica delle sue creazioni. I mobili erano spesso arricchiti da intarsi complessi, raffiguranti scene mitologiche, nature morte o motivi ornamentali di grande eleganza, che testimoniavano non solo la maestria tecnica di Pogliani ma anche la sua cultura e sensibilità artistica.
Un elemento distintivo dell’opera di Pogliani è l’abilità nel combinare tecniche tradizionali con innovazioni tecnologiche e stilistiche. Egli era un perfezionista, dedicando mesi, se non anni, alla creazione di un singolo pezzo. I suoi mobili erano spesso firmati, un dettaglio raro per l’epoca, che dimostra la consapevolezza del valore artistico del proprio lavoro e il desiderio di lasciare un segno duraturo nella storia dell’ebanisteria.
Le opere di Ferdinando Pogliani furono esposte in diverse esposizioni internazionali, tra cui quelle di Milano e di Parigi, dove riscossero ampi consensi e premi. Questi riconoscimenti contribuirono a consolidare la sua fama a livello europeo, portandolo ad essere considerato uno degli ebanisti più apprezzati del suo tempo.
Nonostante il successo durante la sua carriera, Pogliani rimane oggi una figura meno conosciuta rispetto ad altri grandi maestri dell’Ottocento, anche se il valore artistico dei suoi lavori è innegabile. I suoi mobili sono altamente ricercati dai collezionisti e spesso appaiono nelle aste e nei musei specializzati in arti decorative, dove continuano a testimoniare la straordinaria perizia e creatività di un’artigianalità ormai rara.
Ferdinando Pogliani morì nel 1899, lasciando un’eredità di ineguagliabile raffinatezza nel mondo dell’ebanisteria. Le sue opere rappresentano un punto di incontro tra arte e artigianato, un esempio luminoso di come la manualità possa trasformarsi in un linguaggio universale di bellezza e perfezione.