Alighieri Dante (1265 - 1321). La Commedia di Dante Alighieri col commento di N. Tommaseo. Venezia: Co'tipi del Gondoliere, 1837
Tre volumi legati in uno. Graziosa vignetta veneziana a ciascun frontespizio. Solida legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, dorso e nervi con ricchi fregi e titoli in oro. Taglio di testa dorato e sguardie marmorizzate. Ex libris nobiliare inciso. Solo qualche lieve ed ininfluente fioritura marginale, peraltro esemplare in ottimo stato di conservazione, particolarmente marginoso (in barbe e con testimoni). Si tratta dell'edizione originale della Commedia con il magnifico commento del Tommaseo, uno dei monumenti dell'esegesi dantesca dell'Ottocento, steso durante gli anni trascorsi dal Tommaseo in Francia. Cfr. Mambelli 198; De Batines I, 182. Raro, soprattutto in tale stato di conservazione ed in bella legatura come il presente esemplare.
8° (249x159mm) pp. 272; 265 (1); 256.
Collezione privata
Alcune macchie. Segni generali di usura.
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Alighieri Dante - Firenze 13 settembre 1265 – Ravenna 14 settembre 1321; è uno dei più grandi poeti della letteratura mondiale e una figura centrale della cultura italiana. Nato a Firenze, è noto soprattutto per la sua opera "La Divina Commedia", considerata uno dei capolavori della letteratura universale. La sua vita e le sue opere riflettono l'intreccio tra esperienze personali, politica, filosofia, religione e letteratura.
Vita di Dante
Infanzia e giovinezza: Dante nacque nel 1265 a Firenze in una famiglia della piccola nobiltà guelfa. Studiò retorica, grammatica, filosofia e teologia, probabilmente sotto l'influenza di maestri come Brunetto Latini.
Beatrice: Incontrò Beatrice Portinari, la donna che ispirò gran parte della sua poesia. Sebbene il loro amore fosse idealizzato e platonico, Beatrice divenne una figura centrale nella sua visione poetica e spirituale.
Vita politica: Dante fu attivamente coinvolto nella politica fiorentina. Parteggiò per i Guelfi bianchi, fazione che si opponeva al dominio papale. Nel 1302 fu esiliato da Firenze, condizione che lo segnò profondamente e influenzò le sue opere.
Esilio e morte: Durante l'esilio, Dante viaggiò in varie città italiane, come Verona e Ravenna. Morì a Ravenna nel 1321, dove fu sepolto.
Opere principali
Vita Nuova (1294 circa): Un prosimetro che combina prosa e poesia, dedicato all’amore idealizzato per Beatrice. È un’opera giovanile che segna l’inizio della sua carriera poetica.
De vulgari eloquentia (1304-1305): Trattato in latino che difende l'uso del volgare come lingua nobile e letteraria, opponendosi alla predominanza del latino.
Convivio (1304-1307): Opera in volgare che unisce poesia e filosofia, concepita come una "cena" di sapienza per un pubblico più vasto.
Monarchia (1312-1313): Trattato politico scritto in latino, in cui Dante argomenta a favore dell'indipendenza dell'Impero dal potere papale, promuovendo una visione di armonia tra Chiesa e Stato.
La Divina Commedia (1308-1320): L’opera più celebre di Dante, un poema epico in tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), che narra un viaggio immaginario attraverso i tre regni dell'oltretomba, guidato da Virgilio e poi da Beatrice. L’opera esplora temi universali come il peccato, la redenzione, la giustizia divina e l’amore.
Epistole ed Egloghe: Dante scrisse diverse lettere ed egloghe poetiche in latino, molte delle quali hanno un carattere politico o filosofico.
Importanza di Dante
Dante è considerato il "padre della lingua italiana" per il suo uso del volgare fiorentino nella "Divina Commedia", che contribuì a stabilire una lingua comune in Italia. Le sue opere affrontano temi di grande profondità filosofica, religiosa e morale, influenzando scrittori, filosofi e artisti nei secoli successivi.