Calamaio in argento sterling vermeil, motivo Talleyrand, Odiot a Paris, Parigi, dopo il 1956
Stile impero, apertura con un cassetto, pinnacolo a forma di Apollo che regge una lira, il piedistallo con due Vittorie che reggono una cornucopia e inciso a motivi geometrici. Una sfinge staccabile per lato. Completamente marcato.
Il modello fu realizzato dopo la nomina di Charles-Maurice de Talleyrand a Ministro degli Esteri nel 1814 e 1815, ed eseguito da Jean-Baptiste Claude Odiot basandosi su disegni di Prud'hon e Fauconnier. Il 3 dicembre 1819, il Ministro degli Esteri Étienne Denis Pasquier, che ricoprì tale incarico dal 1819 al 1822, acquistò questo calamaio per 11.493 franchi (vedi Audrey Gay-Mazuel, Odiot, un Atelier d'Orfèvrerie, pp. 178-179, cat. 186 e Jean-Marie Pinçon e Olivier Gaube du Gers, Odiot l'Orfèvre, 1990, p. 143).
Il calamaio fu utilizzato durante la firma del Congresso di Parigi che pose fine alla guerra di Crimea nel 1856. È visibile sul tavolo nel dipinto Le Congrès de Paris, 25 février au 30 mars 1856 di Edouard Dubufe, conservato nelle collezioni del Palazzo di Versailles (inv. MV 1994). Questo capolavoro storico è oggi custodito al Quai d'Orsay, il Ministero degli Esteri francese (Inv. IASN-91021-000).
Questa è una copia fedele, realizzata dalla Maison Odiot, di questo straordinario oggetto storico.
Argento marcato con 4 punzoni:
Dimensioni: HxLxP 49,5cm x 27,2cm x 35,5cm
13.160 grammi
Jean-Marie Pinçon e Olivier Gaube du Gers, Odiot l'Orfèvre, 1990, p. 143 e 205.
Audrey Gay-Mazuel, Odiot, un Atelier d'Orfèvrerie, pp. 178-179, cat. 186.
Collezione privata
Lievi segni di usura del tempo e graffi superficiali. I quattro punzoni sono presenti sul retro del calamaio alla base della torre che sorregge Apollo. Le due sfingi con i punzoni del produttore e la testa di Minerva. Punzoni di Minerva e di Odiot ripetuti ben 4 volte nella parte frontale dal calamaio.
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Odiot Jean-Baptiste-Claude - Parigi 1763, Parigi 1850; è uno dei più celebri orafi e argentieri della Francia del XIX secolo, noto per il suo contributo eccezionale all'arte del design e della lavorazione dei metalli preziosi. La sua opera si distingue per l'eleganza neoclassica e per l'eccellente maestria tecnica. La storia di Odiot e del suo marchio è strettamente legata ai cambiamenti politici e culturali della Francia tra il XVIII e il XIX secolo, dalla Rivoluzione francese al periodo napoleonico e oltre.
Le origini e la famiglia Odiot
Jean-Baptiste-Claude Odiot nacque a Parigi nel 1763 in una famiglia di argentieri di grande reputazione. Suo nonno, Jean-Baptiste-Gaspard Odiot, e suo padre, Jean-Claude Odiot, erano già maestri argentieri noti. La tradizione familiare fornì a Jean-Baptiste-Claude una solida base nell'arte dell'argenteria, che egli arricchì con la propria creatività e capacità imprenditoriale.
Nel 1785, Odiot ereditò la bottega di famiglia e si mise rapidamente in evidenza come uno degli argentieri più innovativi della sua epoca. Sebbene la Rivoluzione francese del 1789 avesse temporaneamente sconvolto la domanda di argenteria di lusso, Odiot seppe adattarsi e mantenere viva la sua attività.
Il periodo napoleonico: l'ascesa di un maestro
Il periodo napoleonico fu cruciale per il successo di Odiot. L'argenteria tornò a essere un simbolo di prestigio e potere, e Napoleone Bonaparte stesso divenne uno dei principali mecenati di Odiot. L'imperatore incaricò Odiot di realizzare numerosi oggetti di lusso per la corte imperiale, tra cui servizi da tavola, vasi e candelabri.
Una delle sue opere più famose è il servizio di coronazione commissionato per Napoleone, composto da centinaia di pezzi realizzati con estrema cura. Questo servizio, decorato con motivi neoclassici e simboli imperiali come aquile e corone d'alloro, rappresenta una fusione perfetta tra funzionalità e bellezza artistica.
Odiot si specializzò nel reinterpretare i modelli classici dell'antichità greco-romana, uno stile che trovava grande consenso durante il periodo neoclassico. I suoi lavori si distinguevano per la finezza dei dettagli e l'equilibrio delle proporzioni.
L'eredità della bottega
Nel 1827, Jean-Baptiste-Claude Odiot si ritirò dall'attività e passò la direzione della bottega al figlio, Charles-Nicolas Odiot. Quest'ultimo continuò la tradizione familiare e introdusse nuove tecniche e stili, tra cui il revival del rococò, pur mantenendo l'influenza neoclassica del padre.
La bottega Odiot, sotto la guida di Charles-Nicolas, si espanse a livello internazionale, servendo clienti illustri come lo zar di Russia e altre famiglie reali europee. L'azienda partecipò anche a diverse esposizioni universali, guadagnandosi numerosi premi per l'eccellenza delle sue creazioni.
Il marchio Odiot
Il marchio Odiot è sinonimo di qualità e lusso. Fin dalle sue origini, l'azienda si è distinta per l'uso di materiali preziosi come l'argento e l'oro, oltre che per l'introduzione di tecniche innovative. Odiot fu uno dei primi argentieri a utilizzare la doratura galvanica per decorare i suoi pezzi, conferendo loro un aspetto unico e durevole.
Il punzone di Odiot, che certifica l'autenticità delle sue opere, è diventato un simbolo di eccellenza. Ogni pezzo prodotto dalla bottega è un esempio di artigianato di altissimo livello, spesso caratterizzato da decorazioni elaborate e motivi ispirati all'arte classica.
La rinascita moderna
Il marchio Odiot è sopravvissuto ai cambiamenti del tempo e continua a essere attivo ancora oggi. Pur mantenendo l'eredità di Jean-Baptiste-Claude Odiot, l'azienda ha adattato il proprio stile alle esigenze contemporanee, producendo oggetti sia tradizionali che moderni. La casa Odiot è ancora riconosciuta come uno dei principali produttori di argenteria di lusso al mondo.
Le creazioni di Odiot sono oggi ricercate dai collezionisti e conservate in importanti musei e collezioni private. Alcuni dei suoi pezzi più famosi si trovano al Louvre, al Museo delle Arti Decorative di Parigi e in altri prestigiosi istituti culturali.
L'importanza di Jean-Baptiste-Claude Odiot nella storia dell'arte
Jean-Baptiste-Claude Odiot non fu soltanto un artigiano, ma un vero e proprio artista. La sua capacità di combinare funzionalità, bellezza e innovazione lo ha reso uno dei principali interpreti dello stile neoclassico nell'arte dell'argenteria. La sua influenza si estende ben oltre il suo tempo, contribuendo a definire gli standard di qualità e design che ancora oggi caratterizzano il settore dell'argenteria di lusso.